lunedì 17 febbraio 2014

Ed avevamo gli occhi troppo belli @ Solaris Island

"Navigammo su fragili vascelli 
per affrontar del mondo la burrasca 
ed avevamo gli occhi troppo belli: 
che la pietà non vi rimanga in tasca."
(da "Recitativo - Due invocazioni e un atto di accusa") 

L'Arme d'Amour & MusicanteMalandrino
in collaborazione con 
Tanalois Art 

presentano

"Ed avevamo gli occhi troppo belli"       
    
l'appuntamento annuale per ricordare Fabrizio De Andrè nel giorno della sua nascita, tra parole, musica e arte. 

Martedì 18 Febbraio ore 22.00 IT 1.30 PM SLT


Questa volta saremo all'Agnata, la tenuta sarda tanto cara all'indimenticabile cantautore, e parleremo delle figure femminili cantate da Omero e Faber, due aedi di epoche diverse, ma molto vicini tra loro.

Completerà la serata una mostra fotografica a tema, con le opere di:

Fiona Saiman 
Grazietta Cazenove 
La Baroque 
Lita Menges 
Lookatmy Back
Lorys Lane
Minollo Menges  
Paola Mills 
Tani Thor
Wizardoz Chrome 

  


De Andrè come Omero, aedo e cantore dell'animo umano e del destino, osservatore attento, ma umile e clemente.
De Andrè come Ulisse, navigatore mediterraneo, con le sue peregrinazioni, le sue battaglie, i suoi naufragi, la sua Ogigia.
De Andrè come uomo, con le "passanti", sue muse ispiratrici, che accolgono, seducono, amano, peccano, ma non sono mai passivi oggetti del desiderio.

Con la fantasia e le riflessioni dell'autrice Giulia Maria Iselle, faremo un percorso un po' insolito forse, ma che rende i personaggi mitici proprio perchè veri, che riesce a cogliere e comprendere la condizione femminile attraverso figure e caratteri differenti e che rende infine giustizia alle donne, tutte, dalle femmes fatales alle ingenue adolescenti, dalle prostitute del porto alle madri amorevoli, viste da Fabrizio comunque vittime di tre grandi sacrifici: la maternità, la verginità e l’egoismo maschile.

La voce e la chitarra di Musicante Malandrino ci faranno compagnia attraverso i vicoli, i porti e le alcove, dove ci attendono sirene e madonne, sante e peccatrici... 

Le opere fotografiche ispirate al tema, esposte nell'ambientazione che ricorda l'Agnata - il podere sardo dei De Andrè - esprimono la bellezza femminile, che diventa lo specchio del proprio essere e sentire. Riportano alle parole di Alvaro Mutis, ne "La Saga di Maqroll il gabbiere":
“Le donne non mentono mai. Dalle più segrete intimità del loro corpo scaturisce sempre la verità. Accade che ci sia stato dato di decifrarla con parsimonia implacabile. Ci sono molti che mai lo ottengono e muoiono nella cecità senza scampo dei loro sensi.”

Evento in supporto di "2LEI - Contro la Violenza sulle Donne in SL"

Viola Tatham

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