mercoledì 16 maggio 2012

THE FOUR ELEMENTS di Tani Thor @ tKF


The Four elements  di Tani Thor @ tKf
   3 -17 maggio 2012

Tre è il numero perfetto, si dice. Ma è dispari, è asimmetrico, vive su un equilibrio precario. Basarsi su di esso è come sedersi su un treppiede: non si sa mai se reggerà e come riuscirà a farlo.
Il Quattro, invece, rende mirabilmente un'idea di solidità, di stabilità, di ...quadratura. Non per caso anch'esso presenta emblematici riferimenti. Quattro sono i venti, i punti cardinali, le stagioni, le età dell'uomo; quattro, dicevano gli antichi, sono gli elementi fondamentali della natura. Oggi sappiamo che le cose non stanno proprio così, ma ci piace immaginarlo per dar sfogo alla fantasia e cimentarci in arditi simbolismi e pregnanti analogie. Terreno fertile per poeti ed artisti, quindi, e Tani Thor non si è lasciata sfuggire l'occasione per allestire una mostra visionaria ed immersiva, in cui ci prende per mano e ci conduce attraverso i quattro elementi, o meglio attraverso le sensazioni che essi possono darci se visti mediante occhi d'artista. Occhi che per definizione prediligono il colore come elemento comunicativo, ed è proprio il colore che descrive, suggerisce, suggestiona, emoziona. Le forme sono appena accennate, i contorni sono cangianti e mutevoli, ed ogni elemento figurativo manca, o al massimo è appena abbozzato, come nei ricordi sognati o nel ricordo dei sogni.
E se la rappresentazione dei quattro elementi nascondesse più o meno consapevoli allusioni all'alternanza delle stagioni? Me lo sono chiesto più volte aggirandomi nelle "sale" dell'installazione, che poi sale non sono, ma contenitori di sensazioni, momenti di visioni oniriche, stati d'animo in osmosi con l'ambiente circostante.
Proviamo a giocare con l'istinto e l'estro visionario dei bambini...


Si inizia dal fuoco, che divampa nella rossa furia dei pixel, e ci riscalda il cuore come il sole estivo ci regala audaci carezze sulla pelle. Tutto è fiamma, tutto è magma ribollente di bruciante desiderio d'estate.


Si prosegue con l'aria, eterea e luminosa come il cielo di maggio, dove noi ci sentiamo trasportati in leggere volute d'amore e presi dalla serena contemplazione del tutto-nulla che popola i sogni fioriti della primavera. 


La terra, poi, bruna e corposa come i campi d'autunno, ricca di umori e presaga delle ombre invernali, ci riporta alla realtà, dolcemente, senza tanto rumore, con malinconici e onirici sussurri.


E infine l'acqua, in cui le correnti lottano per creare nuova vita ed onde sottomarine anelano ad impossibili superfici, mentre noi, immersi nel liquido amniotico del sogno, lottiamo per non svegliarci e aneliamo a possibili scenari di pioggia e di neve che possano far germogliare il seme dell'emozione nell'humus dell'arte. 

Pinovit Pinion

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