domenica 9 maggio 2010

Aloisio Congrejo @ Puuiki - Tanalois con "Solitudine"

Questa mattina mi sono svegliato presto, ma il mio destino, come al solito si è svegliato 5 minuti prima di me e in RL è un' alba livida. Quasi noncurante accendo il mio Mac mentre sento il vicino di casa che esce per andare al lavoro.
Concluse le procedure di avvio mi rendo conto che non so nemmeno perché ho acceso il computer, poi, un' idea mi salta in testa....
Spesso e volentieri queste ore mattutine (6:30 circa n.d.r.) hanno un sapore strano in rete, ci sono ancora i residui dei post e dei lavori della notte ma ancora devono manifestarsi quelli del giorno appena sorto, un limbo, una "Solitudine".
Ancora con l' aroma del caffè nel naso che stuzzica e allieta la mia testa e il suo contenuto di pensieri ancora sopiti, eseguo il log-in su SL. Bella Puuiki... Ironia della sorte in questo mondo digitale sono circa la 9 di sera.... Cosa fare ? Il nulla si impadronisce del mio avatar... Faccio quattro passi per mantenrlo in forma. Arrivo davanti a una delle gallerie e vedo la locandina (il mio vivere digitale è molto retrò e di stampo kitch) della nuova installazione di Aloisio Congrejo... "Solitudine" il nome.
Bah vale sempre la pena di vedere qualcosa di Aloisio, così mi addentro in tutta "Solitudine".
Sin dall'ingresso si viene sommersi dalla presenza di questi manichini a due dimensioni.... Strano, penso... Ero abituato al 3D... La lettura non è facile.
La prima cosa che faccio, istintivamente, è leggere la scena dal punto di vista fotografico. L' idea non è malvagia, ma un orizzonte insipido, piazzato proprio a metà dell' inquadratura, costituita dai bordi del viewer, non mi suggerisce molto. Occorre cambiare punto di vista.
Mi accendo una sigaretta, so che non dovrei farlo, ma il gusto del critico figlio di mignotta me lo impone, sigaretta alla mano spingo il mio avatar oltre la linea di ingresso e comincio a capire qualcosa.
Queste figure inclinate, dritte, appoggiate le une alle altre mi suggeriscono che non sono solo, e la cosa mi rinfranca.
I piccoli movimenti delle figure danno un senso di vitalità e di "benvenuto", ci faccio una passeggiata in mezzo. Il colore violaceo, mi lascia un po' interdetto e iniziano a non tornarmi già più i conti, come è possibile che una folla quasi opprimente abbia le tinte della solitudine... Faccio una partitella di conti e scopro che il livello di interattività è nullo, zero, li attraverso e non succede nulla, non un cambio di colore, non uno spostamento di un prim che è uno... Aloisio questa volta mi sta prendendo per i fondelli ma io non mi lascio ingannare, e proseguo nel tentativo di scoprire il segreto per poter far muovere questa massa ormai divenuta ingombrantemente statica. Nulla, tentativi vani.... Questa volta sono rimasto fregato e non ho capito nulla di cosa mi volesse comunicare il Nostro buon Congrejo, concludo il mio giretto arrivando fino alla parete davanti all' ingresso pedinato da queste figure che non mi mollano un attimo e un pensiero "stupido" mi assale, mi piacerebbe che questi individui mi lasciassero un po' in pace.... Ma ormai sono arrivato e, sinceramente non vedo l' ora di fare marcia in dietro, iniziavo ad annoiarmi non capendo nulla o quasi di ciò che stavo vedendo.
Non faccio in tempo a finire questo pensiero che, voltando l' avatar per uscire, mi rendo conto che le figure scompaiono... Eureka ! Ecco la "Solitudine" nella sua interezza... Il mancato interagire, il mancato capirsi.... Un concetto semplice "Sono circondato da qualcuno al quale non interessa nulla degli altri, non solo di me, ma di tutti. Un finto appoggiarsi agli altri, un finto esserci." Le figure hanno assorbito la mia presenza come quando si è immersi tra persone senza che questa abbiano la benché minima voglia di capirti.
L' uscita è quasi un sollievo, la coltre rossa che cela l' uscita ti accompagna nel calore della solitudine vera che c'è fuori. La solitudine vera dell'assenza e dell'aria aperta e del vuoto materiale circostante riempito in sé stessi dal proprio IO.

Al prossimo post.

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